Banksy contro Putin | Ucraina, quando l’arte è più forte delle bombe

È un grande artista del graffito. Misterioso, ricercato, alternativo, famosissimo. Banksy torna per la prima apparizione del 2022 per lanciare dalle macerie d’Ucraina uno sberleffo alla guerra di Putin.

La guerra uccide i corpi e lo spirito. È ordine fatale, di morte, obbedienza senza speranza. Tutto il contrario è l’arte, quella vera. E forse più di tutte quella di Banksy, il più grande artista di una nuova forma espressivo, il graffito. Un uomo, uno spirito, un’anima contro tutti i sistemi.

Banksy Ucraina
Banksy in Ucraina, un’altra sconfitta di Putin | Instagram

Un’arte disobbediente, che rifiuta anche i circuiti del mercato tradizionale. Le esposizioni, le biennali e triennali. Un’arte che appare improvvisa sotto i ponti e sulle case. E persino “macchia” i musei, ma senza preavviso. Un’arte che è là dove non dovrebbe essere, senza chiedere scusa né permesso.

Chi è Banksy

Bansy è il nome, ovviamente d’arte di un artista di strada inglese di cui molto si è parlato e immaginato, ma che nessuno è ancora riuscito a individuare con certezza. La sua arte è al confine con la satira e con l’attivismo politico. Usa lo spray, le sagome, collabora con i musicisti e i performer undeground.

Banksy Ucraina
Danza di vita sulle macerie della guerra | Banksy Instagram

Banksy vuole che la sua arte sia pubblica, fruibile a tutti, non chiusa in collezioni e gallerie, se non in multipli che chiunque è in grado di acquistare. L’arte di Banksy si fonde con l’attivismo politico e lo sguardo irridente verso il potere e i suoi mezzi di oppressione.  Verso il potere del denaro, delle società democratiche occidentali.

Ma, e questa è una eccezione forse tipicamente inglese, il suo sguardo corrosivo non è meno feroce verso i nemici dell’ordine “occidentale”. Bansky non è certamente un contestatore innamorato dei dittatori, che molti dei contestatori dei nostri giorni sembrano amare, proprio in chiave distruttiva. Banksy è una voce libera che ama la libertà e combaatte il potere, ancora di più (e non meno) quando è armato e dittatoriale. Sembra naturale, ma non sempre lo è.

Banksy riappare tra le macerie di Ucraina

Erano molti mesi che dell’artista non si sentiva parlare. Chiuso e catatonico, chissà dove, Banksy è improvvisamente riemerso tra le macerie di Ucraina, con una grandezza che colpisce e che si colloca ai vertici della sua produzione artistica.

Il post dalla città di Borodyanka, località vicino a Kiyv, appena liberata della occupazione e russa e ferita dalla distruzione di una invasione spietata.

Banksy Ucraina
Banksy, l’arte torna tra le macerie di Ucraina | Instagram

Tra le macerie di Borodyanka fa la sua capriola una bambina, mentre un ragazzino debole e apparentemente indifeso, getta a terra il potentissimo Putin, supposto campione di questo sport. Con una mossa che ribalta sull’attaccante la sua propria violenza, e con questa lo distrugge.

Lo sberleffo di uno spirito libero e di una nazione libera alla violenza esplosiva e meccanizzata, che ha distrutto le case, i ponti, le centrali elettriche e purtroppo moltissime vite. Ma non ha piegato il desiderio di essere liberi e di sbattere a terra e fuori da casa il dittatore.

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